Tra gli elementi della crisi economica vi è la nuova organizzazione delle società per azioni coi voti privilegiati, che è uno degli elementi di rottura fra piccola borghesia e capitalismo, e il fatto del dislivello verificatosi in quest'ultimo tempo fra la massa del capitale delle società anonime che si va concentrando in poche mani e la massa del risparmio nazionale. Questo dislivello dimostra come le fonti del risparmio vadano essiccandosi, perché i redditi attuali non sono piú sufficienti ai bisogni.
Come tutto ciò si riflette nel blocco della classe dominante?
Se noi osserviamo da vicino il PNF vedremo che questo è dilaniato da lotte intestine che, per quanto superiori gerarchie facciano del tutto per eliminarle, si manifestano in forme sempre piú acute. Vedremo anche che nell'orbita fascista due tendenze principali si manifestano che in sé raggruppano ed esprimono interessi di classe che sono in contrasto gli uni con gli altri e che minano la solidità della compagine fascista.
Da una parte la tendenza Federzoni, Rocco, Volpi, che vuole tirare le conclusioni di tutto questo periodo dopo la marcia su Roma. Essa vuole liquidare il Partito fascista come organismo politico e incorporarne nell'apparato statale la situazione di forza borghese creata dal fascismo nelle sue lotte contro tutti gli altri partiti. Questa tendenza lavora d'accordo con la Corona e con lo stato maggiore. Essa vuole incorporare nelle forze centrali dello Stato da una parte l'Azione cattolica, cioè il Vaticano, ponendo termine di fatto e possibilmente anche di diritto al dissidio fra la casa Savoia e il Vaticano e dall'altra gli elementi piú moderati dell'ex Aventino.
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