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      In nessun regime borghese, anche se l'on. Baldesi ne fosse ministro, le masse rurali avranno mai la possibilità di avere la terra. Però è fatale, secondo la borghesia, e il socialriformista Baldesi è dello stesso parere, che si formino la media e la grande proprietà, che vi sia un processo di concentramento della ricchezza, di modo che la conclusione del processo sarebbe irremediabilmente il... latifondo. Dopo di che tra un paio di secoli si avrà un'altra rivoluzione contadina; e cosí avanti.
      Noi neghiamo che questo processo sia fatale quando ad esso si oppongano la forza dello Stato e la forza della economia industriale e finanziaria collettivizzata. Un altro processo sta avvenendo in Russia ed è lo sviluppo delle piccole proprietà e la loro associazione. È attraverso la cooperazione per la produzione, per la rivendita dei prodotti, per il credito, per gli acquisti, la buona produzione ecc., che i contadini russi eviteranno la ricostituzione del capitalismo agrario e costituiranno invece una economia in cui le forme associate avranno sempre maggior importanza.
      Fu già osservato da Bukharin che i rapporti fra contadini e operai in regime soviettista possono paragonarsi a quelli industriali ed agrari nei primordi nel secolo XIX. La lotta borghese fra i due ceti, malgrado appartenessero ambedue alla classe borghese, fu lunga poiché gli agrari non accettavano la crescente supremazia del capitale industriale e finanziario. La lotta cessò quando i due ceti si avvicinarono per la industrializzazione dell'agricoltura di modo che le divergenze divennero assai meno gravi.


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Scritti politici
Terza parte
di Antonio Gramsci
pagine 415

   





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