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      È un argomento, perciò, che sta male in bocca ai democratici. Al Mondo, per esempio, sanno benissimo quale e quanta influenza di oltr'Alpe agí nell'interventismo italiano: ma in nessun caso noi giudicheremo colpa che i partiti democratici, le massonerie dei vari paesi, si appoggino e si aiutino. Ci pare però strano, diciamo cosí, che si rimproveri simile fatto ai comunisti.
     
      L'Unità non scrisse che in Russia vi è una tendenza al comunismo: l'Unità scrisse che gli elementi socialisti in politica ed economia sono preponderanti sugli elementi capitalistici, che lo sviluppo dei primi è costantemente maggiore, e che quindi non si può parlare di ritorno al capitalismo nello Stato soviettista, ma si deve parlare di un processo verso la realizzazione completa di una società comunista; i nostri argomenti furono questi:
      1) La grande industria (siderurgica, metallurgica, tessile, mineraria, petrolifera, elettrica, ecc.) è completamente collettivizzata poiché essa domina completamente il mercato interno. Non ha importanza il fatto che vi siano numerosissime piccole aziende o botteghe di artigiani per sopperire ai minuti bisogni locali, poiché queste dipendono dalla grande industria fornitrice di materie prime e semi lavorate, di attrezzi e di macchine.
      2) Il capitale finanziario è collettivo. Le banche sono organi collettivi ed esse controllano anche il capitale privato il quale è molto minore di quello collettivo. Tutta la vita finanziaria, e quindi anche quella economica, è diretta o controllata da questi enti della collettività.


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Scritti politici
Terza parte
di Antonio Gramsci
pagine 415

   





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