Tuttavia Hindenburg non si dimise: ma dopo avere nel periodo del referendum fatto la minaccia ricattatoria di una grave crisi politica, dopo il referendum continuò a fare pressioni perché la volontà delle masse popolari fosse resa nulla.
Certo noi non ci proponiamo di convincere gli scrittori del Mondo. Li conosciamo, come ne conosciamo i diversi padroni, dai fratelli Perrone e Max Bondí, al conte Materazzo, al comm. Pecoraino e alla Banca commerciale, per incarico dei quali essi scrivono gli articoli piú contradditori, ma sempre rivolti ad ingannare le masse lavoratrici. È solo per queste masse che noi scriviamo e chiediamo: «È giusto domandare al nuovo regime operaio sorto in Russia nel 1917 durante la guerra mondiale, dopo il disastro economico sociale piú grande che la storia abbia conosciuto, il 100 per cento di applicazione del programma massimo del partito che in Russia è al potere, quando si rappresenta e si sostiene un regime che in qualche secolo di esistenza non è riuscito a realizzare nessuna delle sue promesse programmatiche ed è fallito vergognosamente, capitolando innanzi alle correnti piú reazionarie per confondersi subito con esse?».
Il nostro giornale deve pubblicare tutta una serie di documenti che risponderanno esaurientemente alle questioni poste dagli scrittori del Mondo, questioni che sono essenziali per il movimento operaio internazionale, anche se il Mondo le pone nel modo piú barocco e inintelligente che si possa immaginare. Una questione che è implicita in tutta una serie di articoli e nella prosa del Mondo deve essere subito affrontata: che cosa infatti si propone il Mondo cercando di dimostrare che in Russia non esiste neanche un elemento di vita socialista, e sistematicamente tacendo il carattere operaio delle istituzioni russe dello Stato fino alle cooperative, alla banca, alla direzione delle fabbriche?
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