Il Mondo si propone solamente di mantenere nelle larghe masse popolari la illusione che sia possibile, senza una rivoluzione e senza la conquista integrale del potere dello Stato da parte della classe operaia e dei contadini, per lo meno di ottenere ciò che oggi esiste in Russia. Tutte le argomentazioni del Mondo, da quella che riguarda il giudizio storico da dare sul fascismo italiano, fino a questa, in verità ben misera, critica di principio della struttura economica e sociale russa, tendono a questo unico fine. Per noi comunisti il regime fascista è la espressione del periodo piú avanzato dello sviluppo della società capitalistica; esso appunto serve a dimostrare come tutte le conquiste e tutte le istituzioni che le classi lavoratrici riescono a realizzare nel periodo di sviluppo relativamente pacifico del regime capitalistico, sono destinate all'annientamento se in un momento determinato la classe operaia non si impadronisce del potere dello Stato con mezzi rivoluzionari. Si capisce allora che gli scrittori del Mondo abbiano interesse a sostenere essere il fascismo un regime pre-democratico, essere il fascismo legato ad una fase incipiente ed ancora arretrata del capitalismo.
Si capisce allora come gli scrittori del Mondo, presentando al pubblico del loro giornale, pubblico, purtroppo, costituito in buona parte di operai e di contadini, un modello di società russa, in cui gli elementi borghesi e piccolo-borghesi starebbero permeando le strutture dello Stato operaio per esserne infallibilmente i trionfatori e restaurare il vecchio regime, vogliano rappresentare in una forma rimodernata il vecchio schema utopistico della democrazia e del riformismo, secondo il quale gli elementi socialisti come i sindacati, le cooperative, i Consigli comunali socialisti, ecc. ecc. che esistono in regime capitalistico, potrebbero permeare la struttura di questi regimi fino a modificarli completamente, portando al trionfo incruento del socialismo.
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