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      Siamo noi in grado di riorganizzare la produzione in modo da condurre la società intiera su un nuovo binario che porti all'abolizione delle classi e all'eguaglianza economica? La prova fu positiva, nei limiti in cui essa ebbe luogo e si sviluppò, nei limiti in cui l'esperienza poté realizzarsi, nell'àmbito dei problemi posti e risolti.
     
      L'esperienza fu limitata, in generale, ai rapporti interni di fabbrica. I contatti tra fabbrica e fabbrica furono minimi dal punto di vista industriale; si verificarono solo per le quistioni di difesa militare e anche in questo senso furono piuttosto empirici ed elementari.
      Gli aspetti positivi dell'occupazione delle fabbriche possono essere riassunti brevemente in questi punti:
      1. Capacità di autogoverno della massa operaia. Nell'attività normale di massa, la classe operaia appare generalmente come elemento passivo di manovra. Nelle agitazioni, negli scioperi, ecc., si domandano alla massa le qualità seguenti: solidarietà, disciplina dell'organizzazione, fiducia nei dirigenti, spirito di resistenza e di sacrifizio. Ma la massa è statica; è come un immenso corpo con una piccolissima testa.
      L'occupazione delle fabbriche domandò una molteplicità inaudita di elementi attivi, dirigenti. Ogni fabbrica dovette costruirsi un governo, che era rivestito insieme della autorità politica e di quella industriale. Solo una parte dei tecnici e degli impiegati rimasero al loro posto; la maggioranza disertò le officine. Gli operai dovettero scegliere nelle loro file tecnici e impiegati, capireparto, capisquadra, contabili, ecc. ecc.


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Scritti politici
Terza parte
di Antonio Gramsci
pagine 415

   





Capacità