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      Questo compito fu assolto brillantemente. I vecchi dirigenti, rientrati nelle loro funzioni, non ebbero nessuna difficoltà amministrativa da superare; le normali funzioni di un'azienda erano mantenute alla giornata, nonostante che il personale tecnico e amministrativo fosse estremamente ridotto e costituito di «rozzi e ignoranti» operai.
      2. Capacità della massa operaia di mantenere e superare il livello di produzione del regime capitalistico. È avvenuto questo: nonostante che le maestranze fossero ridotte, perché sia pure un'infima percentuale disertò il lavoro, perché una certa percentuale lavorava per produrre oggetti non precisamente di uso corrente, sebbene molto utili al proletariato - nonostante la diserzione della maggioranza dei tecnici e degli impiegati che furono dovuti sostituire con operai - nonostante tutto ciò, la produzione mantenne il livello primitivo e spesso lo superò. Nella Fiat si produssero piú automobili che prima dell'occupazione; e le macchine «operaie», esposte quotidianamente al pubblico dalla Fiat proletaria, non furono una delle ultime ragioni delle innegabili simpatie che l'occupazione godeva fra le grandi masse della città di Torino, compresi gli intellettuali e anche gli esercenti (i quali accettavano come moneta ottima i buoni operai).
      3. Capacità illimitata di iniziativa e di creazione delle masse lavoratrici. Per esaurire questo punto occorrerebbe un intero volume. La iniziativa si sviluppò in tutti i sensi. Nel campo industriale, per la necessità di risolvere quistioni tecniche, di organizzazione e di produzione industriale.


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Scritti politici
Terza parte
di Antonio Gramsci
pagine 415

   





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