Perché (e qui è il punto), quando potrebbe avvenire la frana sociale degli strati medi? Potrebbe avvenire solo nel caso di una minacciosa ripresa delle energie rivoluzionarie del proletariato, solo se il capitalismo si dimostrasse inetto a soddisfare piú oltre le necessità essenziali della vita nazionale. Ma noi crediamo che appunto in quel momento è necessario che il proletariato sia unito politicamente e ideologicamente come classe perché sia in grado di risolvere i suoi problemi essenziali, coordinandoli, ben inteso, alla soluzione delle altre quistioni nazionali legate a classi e gruppi sociali che lotteranno ai suoi fianchi.
Ecco: noi lavoriamo perché il proletariato sia la classe dirigente della rinnovata società italiana. La concentrazione repubblicana lavora per subordinare il proletariato ad altre forme sociali, che praticamente non possono essere che il capitalismo, poiché solo una di queste due classi può governare il paese. Su questo terreno nessun machiavellismo di vecchio e di nuovo conio riuscirà a turbare la chiarezza dei rapporti che il fascismo ha posto brutalmente. Una sola concentrazione repubblicana ha oggi in Italia una prospettiva di successo «permanente» e storicamente salda: quella che abbia il proletariato come perno fondamentale. Il nostro Partito ha visto il problema in tutta la sua ampiezza fin dal giugno 1925, e non è un caso se gli attuali «concentrazionisti» hanno solamente segnato il passo.
Lettera al Comitato centrale del Partito comunista sovietico
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