La democrazia sociale e il mussolinismo sono i due prodotti piú salienti dell'epoca: la Romagna è il crogiuolo regionale di queste due nuove attività; il bracciante pare essere diventato il protagonista sociale della lotta politica. La democrazia sociale, nei suoi organismi di sinistra (l'Azione, di Cesena), e anche il mussolinismo cadono rapidamente sotto il controllo dei «meridionalisti». L'Azione di Cesena è una edizione regionale dell'Unità di Gaetano Salvemini. L'Avanti! diretto dal Mussolini, lentamente, ma sicuramente, si viene trasformando in una palestra per gli scrittori sindacalisti e meridionalisti. I Fancello, i Lanzillo, i Panunzio, i Ciccotti ne diventano assidui collaboratori: lo stesso Salvemini non nasconde le sue simpatie per Mussolini, che diventa anche un beniamino della Voce di Prezzolini. Tutti ricordano che in realtà, quando Mussolini esce dall'Avanti! e dal Partito socialista, egli è circondato da questa coorte di sindacalisti e di meridionalisti.
La ripercussione piú notevole di questo periodo nel campo rivoluzionario è la Settimana rossa del giugno 1914: la Romagna e le Marche sono l'epicentro della Settimana rossa. Nel campo della politica borghese la ripercussione piú notevole è il patto Gentiloni. Poiché il Partito socialista, per effetto dei movimenti agrari della valle Padana, era ritornato, dopo il 1910, alla tattica intransigente, il blocco industriale, sostenuto e rappresentato da Giolitti, perde la sua efficienza; Giolitti muta spalla al suo fucile; alla alleanza tra borghesi e operai sostituisce l'alleanza tra borghesi e cattolici, che rappresentano le masse contadine dell'Italia settentrionale e centrale.
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