Pagina (4/418)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      E rispettare questo pare sia alquanto difficile ai proletari, i quali non fanno la lotta di classe solamente per aumentare i salari, come crede il Corradini, ammiratore naturalmente dei riformisti nazionali, ma specialmente per sostituire la propria classe che lavora a quella dei capitalisti che la fa lavorare. E ciò per quei principi fondamentali dello spirito umano, per cui ogni uomo vuole che la sua attività sia autonoma e non subordinata alla volontà e agli interessi di estranei. E come la borghesia francese, esaltata dal Corradini, lottò per la sua autonomia economica e raggiunse contemporaneamente anche la realizzazione dell'autonomia nazionale, che prima non esisteva, cosí ora il proletariato internazionale lotta per una cosa che ancora non esiste, perché si lotta sempre per raggiungere qualche cosa che non si possiede ancora.
      E questa nazione proletaria che è l'unificazione di tutti i proletari del mondo, supera la nazione di quanto Carlo Marx, che la sua logica nutriva di realtà storica, è superiore ad Enrico Corradini, che si diverte a riempire la botte senza fondo della logica formale con i torniti periodi della lingua italiana e di quanto la lotta di classe, morale perché universale supera la guerra, immorale perché particolaristica, e fatta non per volontà dei combattenti, ma per un principio che questi non possono condividere.
      Il riformismo borghese2
     
      La Gazzetta di Torino ha finalmente trovato un direttore: il signor Italo Minunni. La Gazzetta di Torino assume cosí, finalmente, un carattere netto e preciso.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Sul fascismo
di Antonio Gramsci
pagine 418

   





Corradini Corradini Carlo Marx Enrico Corradini Gazzetta Torino Italo Minunni Gazzetta Torino