Dare ai capi-servizio la responsabilità diretta. Principio elettivo nelle cariche maggiori.
Sviluppo della marina mercantile e della navigazione fluviale. Canalizzazione delle acque e bonifiche. Difesa dei consumatori.
Questo programma è stata scritto da Filippo Tomaso Marinetti per conto del nuovo partito politico futurista. Sfrondato delle amplificazioni verbali, delle imprecisioni di linguaggio, di qualche lieve contraddizione, esso non è altro che il programma liberale che i nipoti di Cavour avrebbero dovuto realizzare per i migliori destini d'Italia. Ma i nipoti di Cavour hanno dimenticato gli insegnamenti e le dottrine del loro antenato. Il programma liberale sembra cosí straordinario e pazzesco che i futuristi lo fanno proprio, persuasi di essere originalissimi e ultra-avveniristici. È lo scherno piú atroce delle classi dirigenti. Cavour non riesce a trovare in Italia altri discepoli e assertori che F. T. Marinetti e la sua banda di scimmie urlatrici.
Il sindacalismo integrale4
Nazionalismo rivoluzionarioLa malafede degli innovatori popolareschi —scrive Maurizio Maraviglia nell'Idea nazionale— ha accreditato il preconcetto che il nazionalismo sia una dottrina conservatrice, la quale tende a mantenere e consolidare i privilegi di classe.
Il nazionalismo è invece essenzialmente rivoluzionario, anzi la sola vera dottrina rivoluzionaria, perché ha come punto di riferimento la nazione — nella sua unità politica, economica e spirituale —, mentre le altre dottrine non hanno punto di riferimento o ne hanno uno molto minore: la classe, il partito, la fazione, e magari le persone proprie degli stessi innovatori.
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