La nazione-ipotesi del Carli dovrebbe essere una Germania abitata da italiani; uno Stato germanico nel quale gli italiani alla barbarie morale sostituirebbero la gentile civiltà latina; un luteranesimo cattolico, una botte per aceto riempita di marsala.
Dilettantismo nazionalistaIl Carli appartiene a quel certo numero di studiosi che, per l'ammirazione che hanno per certi fenomeni economico-politici tedeschi, finiscono col confondere in essi tutta la vita tedesca, tutta l'attività tedesca. Non tengono conto delle screpolature, degli antagonismi che esistono anche in Germania; immaginano che la Germania debba perpetuare il suo sistema attuale e, perfezionato, propongono questo sistema a modello universale. La verità è alquanto diversa, e anche in Germania la borghesia stava subendo fatalmente la sua evoluzione liberale, stava distruggendo le sue corporazioni: la guerra è stata il massimo tentativo di conservazione di un sistema antieconomico di produzione, il tentativo di integrare il deficit sociale col bottino della vittoria. Il Carli, ipnotizzato dalle apparenze, confonde queste col tessuto storico vivo, e la sua opera letteraria, che pure si presenta irta di dimostrazioni, filata logicamente, e viziata dal dilettantismo, dall'amplificazione gratuita, dall'astrattismo ideologico.
Ardita innovazione davvero! Ma il Maraviglia stesso ne fa giustizia. Il Maraviglia chiama «ardita» l'innovazione, ma non l'accetta, e non si comprende l'aggettivo se appunto non ci si rifà al dilettantismo e al metodo accademico delle dimostrazioni nazionaliste: si chiama «ardito» anche ciò che si ritiene falso, si porta a comprovare l'energia vitale di una dottrina una costruzione che si giudica barocca e inconsistente.
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