Giolitti al potere13
Giolitti al potere rappresenterà essenzialmente l'angusto spirito di terrore e di vendetta che caratterizza la piccola borghesia nel momento attuale. Giolitti succederà a Nitti, ma esiste e può esistere una differenza sostanziale tra questi due uomini? Nessuno dei due rappresenta un partito, nessuno dei due rappresenta interessi diffusi in ragguardevoli strati della popolazione, organizzati politicamente ai fini di governo parlamentare: tanto Nitti che Giolitti devono la loro fortuna politica all'essersi fatti i promotori, con i mezzi del potere di Stato, degli interessi della plutocrazia. Il grado di sviluppo raggiunto da questa forma di organizzazione dell'apparecchio nazionale di produzione e di distribuzione ha proletarizzato in gran parte e tende sempre piú a proletarizzare le classi medie; la democrazia parlamentare perde le sue basi di appoggio, il paese non può essere piú governato costituzionalmente, non esiste e non potrà piú esistere una maggioranza parlamentare capace di esprimere un ministero forte e vitale, che abbia cioè il consenso dell'«opinione pubblica», che abbia il consenso del «paese», cioè delle classi medie. A tre riprese l'on. Nitti ha cercato di organizzare una qualsiasi base parlamentare ai suoi governi polizieschi che dovevano garantire i profitti dell'alta banca, che dovevano infrenare l'opposizione economica del proletariato al capitalismo, che dovevano armare forze sufficienti a comprimere e soffocare la sollevazione popolare che fermenta minacciosa e potrebbe esplodere da un momento all'altro; per tre volte l'on.
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