La questione adriatica riprende l'aspetto di questione nazionale, la guerra alla Jugoslavia riprende l'aspetto di missione nazionale. La reazione significa guerra nuovamente, e non guerra limitata, ma guerra in grande stile, poiché i grandi Stati capitalisti, proprio essi, si sono opposti alle aspirazioni dei nazionalisti italiani. Non vi pare di sentire in prossimità l'eco delle parole d'ordine: — la nazione proletaria deve lottare contro le nazioni capitaliste! Chi ha ferro ha pane! — non vi pare di risentire gli aforismi politici sulla decadenza francese e sulla gioventù espansiva dell'Italia?
L'Italia è veramente in preda a spiriti demoniaci incontrollati e imponderabili: l'unico principio d'ordine è contenuto nella classe operaia, nella volontà proletaria di inserire concretamente e attivamente l'Italia nel processo storico mondiale; questo principio d'ordine può esprimersi politicamente solo in un partito comunista ferreamente organizzato e che abbia un fine ben chiaro e netto da proporsi. Il problema attuale, il problema storico fondamentale della vita italiana, è la organizzazione del partito comunista, che dia coscienza e movimento autonomo e preciso alle forze vive che esistono nel nostro paese e possono ancora salvarlo dalla perdizione.
Cos'è la reazione?15
Molto sibillinamente la Stampa annuncia che l'on. Giolitti, rafforzato dalle recenti dimostrazioni di fiducia (??) accordate alla sua politica dalla nazione italiana, si accinge a tradurre in atto la seconda parte del suo programma di governo: restaurazione dello Stato.
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