La forza dello Stato16
La forza dello Stato borghese risiede tutta nell'organizzazione armata ufficiale. Dall'armistizio fino ad oggi l'organizzazione armata dello Stato italiano non ha cessato un istante dal rivelarsi in intimo e progressivo sfacelo; la decomposizione si è allargata fino a tutte le altre istituzioni che si reggono sulla forza armata: l'amministrazione della giustizia, l'amministrazione del potere governativo.
La lotta attuale tra D'Annunzio e Giolitti è l'episodio culminante di questo sfacelo. Vi è alcunché di simbolico in questa lotta. Lo Stato italiano, pur nella sua farragginosa e mastodontica macchinosità, è stato sempre una cosa cosí buffa, che non maraviglia debba essere sfasciato proprio da un tipo come D'Annunzio. L'on. Giolitti è stato uno dei maggiori costruttori dello Stato italiano; l'on. Giolitti è l'uomo che, dal '90 ad oggi, ha tenuto per un maggior numero di anni il potere governativo, egli conosce alla perfezione tutti i pezzi e tutte le nervature di questa macchina, egli può dirsi la impersoni, tanto la sua attività ha contribuito a darle forma e movimento: oggi l'on. Giolitti stesso è impotente a tenerla insieme, è impotente a impedirne il sabotaggio e la completa rovina. E da parte di chi? Non già di una grande forza avversaria, non già di un grande partito rivoluzionario che organizzi le masse popolari per farne un potente ariete da scagliare contro i baluardi del privilegio capitalistico; ma da parte di un letterato-guerriero, da parte di un uomo che vuole semplicemente divertirsi, da parte di un personaggio storico tutto italiano, nel quale si uniscono la psicologia di Coccapieller con quella di un Davide Lazzaretti.
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