Il problema della terra torna oggi all'ordine del giorno della politica italiana. Dappertutto le classi contadine sono in fermento. Solo un partito rivoluzionario — e in Italia non vi è che il partito comunista — solo un partito rivoluzionario può oggi comprendere questo problema e propugnarne la soluzione.
Il problema della terra è il problema della rivoluzione, la quale in Italia è possibile solo se coincide con gli interessi dei contadini ed operai. Questa coincidenza si verifica oggi. Come nell'aprile 1920, oggi pure operai e contadini sono uniti dal medesimo interesse nella lotta contro lo sfruttamento padronale. Il problema della rivoluzione italiana è dunque il problema dell'unità degli operai e contadini. Occorre che ai comunisti non sfugga questo lato importante della rivoluzione in Italia.
I partiti e la massa31
La crisi costituzionale in cui si dibatte il Partito socialista italiano interessa i comunisti in quanto essa è il riflesso della piú profonda crisi costituzionale in cui si dibattono le grandi masse del popolo italiano. Da questo punto di vista la crisi del partito socialista non può e non deve essere considerata isolatamente: essa è la parte di un quadro piú comprensivo, che abbraccia anche il partito popolare e il fascismo.
Politicamente le grandi masse non esistono se non inquadrate nei partiti politici: i mutamenti d'opinione che si verificano nelle masse sotto la spinta delle forze economiche determinanti vengono interpretati dai partiti, che si scindono prima in tendenze, per poi scindersi in una molteplicità di nuovi partiti organici: attraverso questo processo di disarticolazione, di neoassociazione, di fusione tra gli omogenei si rivela un piú profondo ed intimo processo di decomposizione della società democratica per il definitivo schieramento delle classi in lotta per la conservazione o la conquista del potere di Stato e del potere sull'apparecchio di produzione.
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