Pagina (155/418)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      I fascisti rinunciano non solo ad una parvenza di lotta contro gli industriali, ma anche al tentativo di conciliare, sotto il loro arbitrato e controllo, gli interessi di classe; si propongono soltanto come compito di organizzare gli operai... per consegnarli piedi e mani legati ai capitalisti.
      È il principio della fine del sindacalismo fascista. Subito dopo la conferenza numerosi proprietari fondiari hanno elevato fiere proteste contro il diverso trattamento che il fascismo fa all'industria e all'agricoltura. Hanno denunciato le violenze commesse dalle organizzazioni sindacali fasciste a danno dei proprietari per costringerli a rispettare i contratti di lavoro, dichiarati, ovviamente, da questi ultimi come assurdi e contrari agli interessi della nazione; hanno imposto la ricostruzione della Confederazione dell'agricoltura, assorbita dalla corporazione fascista.
      A Parma i conflitti tra fascisti e agrari hanno già provocato tutta una serie di incidenti. A Reggio Emilia il deputato Corgini, ex sottosegretario agli interni del governo Mussolini, è stato espulso dai fascisti. È evidente quindi il successo della tattica adottata dal nostro partito per smascherare davanti alle masse i dirigenti fascisti che non sono avari di gesti grandiloquenti contro gli industriali. I fascisti hanno ancora certo la soddisfazione di vedere migliaia di operai assistere alle loro riunioni, ma si è riusciti a metterli col piede al muro, a obbligarli a rimangiarsi le loro rivendicazioni, a screditarli anche agli occhi degli elementi piú arretrati delle masse lavoratrici.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Sul fascismo
di Antonio Gramsci
pagine 418

   





Confederazione Parma Reggio Emilia Corgini Mussolini