Il trattato italo-jugoslavo è diretto contro gli interessi britannici o contro gli interessi francesi? A questa questione posta oggi da una parte della stampa risponderanno i fatti. Un esame obiettivo della situazione e la conoscenza delle opinioni sostenute da Mussolini nel corso della sua carriera di giornalista fascista ci autorizzano a credere che la politica italiana diventerà sempre piú anglofoba, pur mantenendo la parvenza di un equilibrio tra la Francia e la Gran Bretagna. Bisogna anche tener conto del fatto che il partito fascista, massa piccolo-borghese nazionalista, influenza la politica governativa. I fascisti vorrebbero instaurare una politica di completa indipendenza di fronte alle grandi potenze che pretendono dominare il mondo. La debolezza politica dell'Italia costringe nondimeno a dei compromessi tra le dichiarazioni di cui è prodiga la propaganda interna e l'azione pratica. Perciò la politica estera fascista continuerà a fondarsi sul bluff e a essere incline alle avventure.
Il problema di Milano42
Bisogna porre con grande precisione e con grande franchezza agli operai di Milano il problema... di Milano. Perché a Milano, grande città industriale, con un proletariato che è il piú numeroso fra i centri industriali italiani, che da solo rappresenta piú di un decimo degli operai di fabbrica di tutta Italia, perché a Milano non è sorta una grande organizzazione rivoluzionaria, mentre il movimento è sempre stato rivoluzionario? Perché a Milano non ci sono stati mai piú di 3.000 organizzati nel partito socialista?
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