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      Il regime fascista ha ridotto ai minimi termini il movimento di classe: i riformisti trionfano su tutta la linea.
      Cosa significa tutto ciò? Che noi, gli operai rivoluzionari lavoriamo molto male. Solo per la nostra incapacità, solo per il nostro torpore, i riformisti sono forti e pare rappresentino le masse. Bisogna quindi imparare a lavorare, bisogna prospettarsi il problema in ogni fabbrica, in ogni casa, in ogni rione, del come lavorare per acquistarsi la simpatia delle grandi masse, della parte piú povera della classe operaia che è anche la piú numerosa e che darà le piú folte e fedeli schiere di soldati alla rivoluzione.
      E bisogna discutere e far discutere. Le nostre colonne hanno anche e specialmente questo scopo.
      Il partito popolare43
     
      Il travaglio al quale la preparazione politica elettorale sottopone il partito popolare è degno di essere seguito con un po' di serietà e esaminato con attenzione superiore a quella che gli prestano non soltanto gli organi del fascismo, ma anche quelli delle altre correnti politiche italiane. Si è presa l'abitudine di considerare le frazioni in cui il partito popolare si divide in un modo molto meccanico, all'infuori di ogni esame delle forze reali a cui queste correnti fanno capo. E invece quello del partito popolare è proprio il caso in cui le espressioni «destra, sinistra e centro» non significano nulla per sé, ma acquistano un significato solo in relazione con la struttura dei gruppi sociali che nell'organismo unitario del partito si sono per un certo tempo confusi.


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Sul fascismo
di Antonio Gramsci
pagine 418