Benito Mussolini ha conquistato il governo e lo mantiene con la repressione piú violenta e arbitraria. Egli non ha dovuto organizzare una classe, ma solo il personale di una amministrazione. Ha smontato qualche congegno dello Stato, piú per vedere com'era fatto e impratichirsi del mestiere che per una necessità originaria. La sua dottrina è tutta nella maschera fisica, nel roteare degli occhi entro l'orbite, nel pugno chiuso sempre teso alla minaccia...
Roma non è nuova a questi scenari polverosi. Ha visto Romolo, ha visto Cesare Augusto e ha visto, al suo tramonto, Romolo Augustolo.
Le elezioni46
In un recente articolo editoriale dell'Avanti! è stata pubblicata questa dichiarazione fatta dall'on. Mussolini a un organizzatore socialista: «Per strapparmi il potere occorrerà attraversare laghi di sangue». Questa dichiarazione e il discorso fatto dall'on. Mussolini all'assemblea plenaria degli innumerevoli mandarini fascisti hanno finito col convincere l'Avanti! (o almeno col fargli stampare) che proprio in Italia non c'è da sperare in un mutamento legale del governo. Naturalmente però l'Avanti non trae da questa constatazione tutte le conseguenze che invece un rivoluzionario deve trame: né ciò fa meraviglia. Ancora nel 1920, dopo le prime imprese terroristiche del fascismo, dopo che le prime sentenze dei tribunali ebbero mostrato la palese connivenza della magistratura col fascismo, dopo che fu evidente come almeno una parte dei funzionari statali addetti alla pubblica sicurezza era diventata fascista, aveva la tessera del fascio, partecipava alle spedizioni fasciste, giurava il falso dinanzi ai giudici per sorreggere il fascismo, — nell'Avanti! stesso (ma edizione torinese) noi traemmo la conseguenza che il fascismo avrebbe cercato di conquistare il potere governativo ad ogni costo, per legalizzare il suo passato criminoso, per assicurare l'impunità ai suoi inscritti e specialmente ai suoi complici che occupavano alte posizioni nella gerarchia statale.
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