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      Esso stava diventando infatti sempre piú l'organizzazione del basso clero e dei contadini poveri, mentre l'Azione cattolica si trova nelle mani dell'aristocrazia, dei grandi proprietari e delle alte autorità ecclesiastiche, reazionarie e simpatizzanti col fascismo.
      Il papa è il capo supremo tanto dell'apparato ecclesiastico che dell'Azione cattolica. Quest'ultima ignora i congressi nazionali ed ogni altra forma di organizzazione democratica. Essa ignora anche, almeno ufficialmente, tendenze, frazioni e correnti di idee differenti. Essa è costruita gerarchicamente dalla base al vertice. Per contro il partito popolare è ufficialmente indipendente dalle autorità ecclesiastiche, accoglie nelle sue file anche dei non-cattolici — pur avendo tra l'altro nel suo programma la difesa della religione —, subisce tutte le vicissitudini alle quali è sottoposto un partito di massa, ha già conosciuto piú di una scissione, è il terreno di lotte di tendenze accanite che riflettono i conflitti di classe delle masse rurali italiane.
      Pio XI, l'attuale papa, il 260° successore di san Pietro, prima di essere eletto papa, era cardinale di Milano. Dal punto di vista politico, apparteneva a quella specie di reazionari italiani che sono noti con il nome di «moderati lombardi», gruppo composto di aristocratici, di grandi proprietari terrieri e di grandi industriali che si collocano piú a destra del Corriere della sera. Il papa attuale, quando si chiamava ancora Felice Ratti ed era cardinale di Milano, manifestò piú volte le sue simpatie per il fascismo e Mussolini.


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Sul fascismo
di Antonio Gramsci
pagine 418

   





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