Bonomi e lo stato maggiore sapevano servirsi dell'esperienza internazionale, e nel ministero della guerra c'era il russo addetto a funzionare da collegamento. Che significato ha avuto la manovra politica di Mussolini conosciuta col nome di «tendenzialità repubblicana»? Ha avuto appunto questo significato: impedire che il fascismo divenisse un mero strumento di Bonomi e dello stato maggiore, conservare ai dirigenti del fascismo — Mussolini e consorti — il predominio e l'iniziativa della reazione, togliere agli ufficiali comandati le funzioni direttive che essi avevano rapidamente acquistato specialmente nella Valle padana e nell'Italia centrale: la manovra mussoliniana si concluse infatti con lo scioglimento delle «disperate» e con la rivalorizzazione degli elementi politici del fascismo. Bonomi fu sconfitto da Mussolini allora, ma si consolò perché il fascismo aveva fatto proprio il suo programma reazionario, perché Mussolini, pur di comandare, di primeggiare, aveva accettato la nuova situazione creatasi nel «suo» fascismo e anzi intendeva condurla fino alle estreme conseguenze.
Questo è stato l'ufficio di Bonomi nei primi tempi del fascismo, questo è stato il suo contributo allo sviluppo della reazione in Italia. Il passato indica chiaramente la sua attuale funzione, spiega il significato dei tentativi che si fanno per rimetterlo a galla, per dargli un posto di leader della democrazia risorgente nel blocco della libertà. A Hitler-Mussolini, il Corriere della sera, preferisce Noske-Bonomi: ecco tutto.
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