Pagina (200/418)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      A Milano, dove i massimalisti erano particolarmente forti, grazie all'azione dell'Avanti!, i comunisti hanno cionondimeno conquistato due seggi.
      La massa contadina sembra essere stata completamente disgregata. Essa ha disertato il partito popolare, caduto da 106 a 36 mandati, ed ha formato, per sottrarsi al terrorismo, tutta una serie di raggruppamenti politici locali che si sono presentati alle urne come filofascisti. Nella sua grande maggioranza la massa rurale ha votato per la lista fascista: nei villaggi dove il voto di ciascun elettore è facilmente controllabile, i fascisti hanno ottenuto il 100 per cento dei suffragi e persino di piú, giacché hanno «votato» anche i morti e gli emigrati.
      Cosí il fascismo ha vinto, e il governo Mussolini è uscito dalle urne rafforzato all'interno e all'estero. (Il cambio italiano è oggi piú favorevole). Le conseguenze saranno molteplici. La nuova Camera cercherà di assumere il carattere di costituente fascista, di creare una legalità fascista, di abrogare lo Statuto e le libertà democratiche; già si annunciano provvedimenti rigorosi contro la stampa di opposizione. Non e improbabile — come ha lasciato capire Amendola in un discorso programmatico — che l'opposizione costituzionale sollevi la questione pregiudiziale di nuove elezioni per una Costituente, e in questo caso la sua parola d'ordine sarà quella del blocco borghese-socialdemocratico.
      Il partito comunista esce rafforzato dalle elezioni per assumere in un prossimo futuro dei compiti di primo piano.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Sul fascismo
di Antonio Gramsci
pagine 418

   





Milano Mussolini Camera Statuto Amendola Costituente