Le opposizioni avevano sperato nel re; ma con la loro azione spinsero invece il re a legarsi maggiormente a Mussolini, poiché il re ebbe paura della situazione che le opposizioni andavano determinando, tanto è vero che persino alcuni elementi della Corte avevano sconsigliato la pubblicazione del memoriale Rossi che segnò l'inizio della controffensiva fascista.
Cadute cosí le speranze delle opposizioni, l'azione loro fu trasmessa a Giolitti, Salandra e Orlando, che presero posizione contro la legge elettorale, e intorno ai quali si determinò la formazione di un grande blocco democratico-popolare con a capo Giolitti.
L'Aventino ha oggi finito la sua funzione storica: la parte borghese di esso prende una posizione propria e nuova e da luogo alla formazione di un centro liberale-costituzionale con fisionomia e programma politico proprio. Nel seno dell'Aventino vi sono tuttavia degli elementi che tendono ad altri sbocchi: questi elementi sanno che le forze costituzionali dell'Aventino vogliono soltanto succedere a Mussolini e che si serviranno del comitato d'azione delle opposizioni soltanto come di un comitato di provocazione (il quale, tuttavia, farà molto poco poiché Giolitti vuole evitare ogni azione violenta); ma credono di poter restare con le forze costituzionali dell'opposizione, per utilizzarne le disponibilità finanziarie e materiali, e di poter cospirativamente allargare e acutizzare l'azione in modo da condurla a soluzioni diverse da quelle a cui tendono quelle forze costituzionali.
| |
Mussolini Corte Rossi Giolitti Salandra Orlando Giolitti Aventino Aventino Aventino Mussolini Giolitti
|