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      In questo senso tali elementi hanno parlato con noi e ci hanno anche fatto delle proposte. Noi non abbiamo nessuna fiducia in questi elementi; tuttavia crediamo necessario seguirne attentamente l'attività, porli dinanzi a problemi concreti e prospettare loro chiaramente quella che potrebbe essere la nostra piattaforma di azione. Le forze di questi gruppi del resto sono scarse e si riassumono in pochi repubblicani, negli aderenti all'«Italia libera», nei migliolisti e in pochi unitari.
      Da parte del fascismo o, meglio, di Mussolini, si tende con la nuova legge elettorale a ottenere un risultato elettorale uguale a quello dello scorso 6 aprile, ma in modo pacifico e su di una piattaforma mussoliniana anziché fascista. Mussolini poggia oggi, piú che sugli elementi estremisti del suo partito, su di una riorganizzazione della Confederazione generale dell'industria che sposti la situazione; egli accetta in realtà il programma dei fiancheggiatori, sebbene se ne sia separato nel campo parlamentare. Liberandosi degli elementi squadristi estremisti, Mussolini formerà un partito conservatore e, con la nuova legge elettorale, riuscirà senza difficoltà a formarsi una maggioranza mussoliniana anziché fascista, senza violenza fisica e sostituendo a tale violenza la frode.
      Tra le forze antifasciste, quelle confederali sono certamente le maggiori, ma tutta la tattica confederale è rivolta a eliminare le forze rivoluzionarie in modo da far sembrare che esse siano scomparse.
      La tattica confederale, d'altra parte, rende piú evidente dinanzi alle masse la necessità che i comitati operai e contadini diventino una realtà, poiché le masse operaie, come classe, non possono fare a meno di cercare degli organi e delle forme in cui sia loro possibile trovare un'espressione politica propria.


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Sul fascismo
di Antonio Gramsci
pagine 418

   





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