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      porci il problema dell'armamento, il quale deve essere considerato sotto due aspetti: l'organizzazione degli uomini e la preparazione necessaria per l'acquisto e l'immagazzinamento delle armi. Questa seconda parte del problema potrà essere risolta con maggiore facilità se il partito, come massa, lavorerà convenientemente nelle cellule di strada;
      indicare alle cellule di strada il lavoro politico che esse debbono compiere anche in rapporto alla parola d'ordine dei comitati operai e contadini, i quali non possono essere costituiti soltanto dagli operai di officina, ma debbono diventare degli organismi di massa, con la partecipazione di tutta la popolazione che non è raccolta nelle officine e con l'intervento delle donne.
      In tutto il nostro lavoro politico dobbiamo osservare il principio fondamentale: non lanciare mai parole d'ordine troppo lontane dalle forze di cui disponiamo; far coincidere a ogni parola d'ordine una preparazione reale e materiale adeguata.
      Inoltre occorre allargare il centro del partito. Occorre che il partito possa disporre di un suo Comitato esecutivo politico (nel senso che sia dedicato largamente al lavoro politico che oggi è necessario svolgere) e degli organi appositi per il lavoro di organizzazione. Le nostre forze organizzative sono insufficienti, e noi dobbiamo porci il problema di aumentarle. Il Comintern vorrebbe che il partito dotasse ogni federazione di un funzionario: ciò non ci sarà possibile, per ora; ma noi dobbiamo almeno giungere alla creazione dei segretari regionali per tutte le regioni d'Italia, e specialmente per quelle dove il movimento è meno sviluppato e occorre quindi un maggior lavoro e una maggiore attività continuativa.


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Sul fascismo
di Antonio Gramsci
pagine 418

   





Comitato Comintern Italia