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      Il lavoro delle cellule è insufficiente. Bisognerebbe ottenere che ogni cellula facesse una relazione ogni settimana alla sua zona; la zona facesse una relazione quindicinale alle federazioni; e le federazioni inviassero almeno una volta al mese una diffusa relazione sul lavoro politico compiuto e sulla situazione locale all'Esecutivo. Sulla base di queste relazioni il Comitato esecutivo dovrebbe continuamente inviare alle federazioni delle istruzioni e delle indicazioni e dei suggerimenti che rendessero piú largo e completo e proficuo il lavoro in ogni luogo. Questo dovrebbe essere il lavoro politico principale dell'Esecutivo fra la massa del partito.
      Il lavoro di carattere organizzativo dovrebbe essere affidato ad altri organi.
      Quando si lancia una parola d'ordine importante come quella dei comitati operai e contadini, si segue tutta una gradazione di concetti. Tra la fase dell'agitazione e della propaganda e quella della realizzazione di tale parola d'ordine, corre un periodo per cosí dire crepuscolare, che è appunto quello da noi definito di «poco successo»; ma che non significa affatto che la parola d'ordine dei comitati operai e contadini sia stata o debba essere abbandonata. Dopo gli ultimi avvenimenti essa diventa anzi piú radicale, e rimane la nostra parola d'ordine, il centro della nostra azione, intorno alla quale si deve, naturalmente, svolgere tutto quel lavoro di agitazione a cui accenna il compagno Valle. Io ho già in questo senso dato delle istruzioni alle nostre federazioni: tutte le federazioni e le sezioni debbono, anzi, essere incaricate di studiare la situazione locale e i bisogni particolari degli operai dei diversi luoghi: questo esame preliminare costituisce il lavoro preparatorio di partito.


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Sul fascismo
di Antonio Gramsci
pagine 418

   





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