In seguito i nostri organismi locali debbono organizzare dei convegni di officina nei quali i problemi della vita operaia vengono prospettati per riassumerli nella parola organizzativa generale della creazione dei comitati operai e contadini — organizzazioni di massa — incaricati della direzione delle agitazioni e delle manifestazioni operaie. Tutto il nostro lavoro deve essere svolto secondo questa direttiva.
Certamente noi dobbiamo far pressione sui bisogni della massa, ma per organizzarli in una forma che li riassuma, e che è quella dei comitati operai e contadini. Noi dobbiamo essere i motori di questa formazione: il processo è lento, ma avviene; e già fin d'oggi la nostra propaganda e la nostra agitazione coincidono con qualche prima realizzazione, sebbene ancora incerta.
Quanto alla nostra azione sindacale fra la massa, io ritengo che essa debba svolgersi anche fra la massa non organizzata sindacalmente. Ciò ci pone di fronte alla minaccia di una scissione sindacale, che formalmente dobbiamo evitare, ma che non ci deve immobilizzare. Noi riusciremo anzi a superarla nella misura in cui riusciremo a far dirigere il movimento dai comitati operai e contadini, nelle fabbriche e [...] cittadini.
Per ciò che si riferisce al partito massimalista, il compagno Serrati ha fatto l'opuscolo, che sarà pubblicato e diffuso. È certo che dobbiamo fare qualche cosa per illustrate la posizione del partito massimalista. Per determinare una maggiore attività nella sinistra del partito socialista e affrettare la disgregazione del partito, io credo che dobbiamo attaccare la sinistra stessa.
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Serrati
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