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      4. La politica di compressione esercitata dal regime fascista, che ha condotto alla soppressione del regime rappresentativo nel 90 per cento dei municipi sardi, ha obbiettivamente portato a rendere piú acuto il problema regionalistico e a porre la questione della autonomia su un terreno piú radicale di rivendicazioni a tipo nazionale?
      5. Poiché l'esperienza del dopoguerra ha dimostrato l'impossibilità che il problema regionale sardo possa essere risolto dalle sole masse popolari della Sardegna, se queste masse non sono alleate a determinate forze sociali e politiche del continente italiano, a quali forze sociali e politiche il Partito sardo d'azione crede necessario allearsi?
      6. Poiché la quistione regionale sarda è legata indissolubilmente al regime borghese capitalistico che ha bisogno, per sussistere, non solo di sfruttare la classe degli operai industriali attraverso il lavoro salariato, ma anche di far pagare alle masse contadine del Mezzogiorno e delle Isole una taglia doganale e una taglia fiscale, e poiché la coalizione dei partiti democratici di sinistra e socialdemocratici non può avere nel suo programma la espropriazione della borghesia industriale e dei grandi proprietari terrieri, non sembra chiaro al Partito sardo d'azione che unico alleato continentale della popolazione lavoratrice sarda può essere il blocco rivoluzionario operaio e contadino sostenuto dall'Internazionale dei contadini?
      7. Quali sono le opinioni diffuse fra i sardisti a proposito del programma dell'Internazionale dei contadini?


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Sul fascismo
di Antonio Gramsci
pagine 418

   





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