Per l'Italia meridionale e per le Isole creazione dei gruppi di lavoro regionali nel resto d'Italia.
II
Per ciò che riguarda la situazione internazionale mi pare che essa sia specialmente dominata dalla questione dello sciopero generale inglese e delle conseguenze da trarre rispetto ad esso. Lo sciopero inglese ha posto due problemi fondamentali per il nostro movimento:
1) Il problema delle prospettive generali, cioè il problema di un preciso apprezzamento della fase attuale che attraversa il regime capitalista. È finito il periodo della cosiddetta stabilizzazione? A che punto noi ci troviamo per rispetto alle capacità di resistenza del regime borghese? È evidente che non solo dal punto di vista teorico e scientifico, ma anche dal punto di vista pratico ed immediato è interessante e necessario verificare con esattezza qual è il punto preciso della crisi capitalistica. Ma è anche evidente che sarebbe stolto ogni orientamento politico sulla base di un apprezzamento diverso del grado preciso della crisi capitalistica, se questo diverso apprezzamento non si riflette immediatamente in direttive politiche ed organizzative realmente differenti. Il problema da porre mi pare debba essere questo: nel campo internazionale, ciò significa praticamente due cose: 1) nel campo di quel gruppo di Stati capitalistici che sono la chiave di volta del sistema borghese; 2) nel campo di quegli Stati che rappresentano come la periferia del mondo capitalistico: siamo noi per passare dalla fase di organizzazione politica delle forze proletarie alla fase di organizzazione della rivoluzione?
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