Favoriranno questa tendenza: il fatto che non c'è discontinuità educativa tra le scuole medie e l'università cattolica, mentre tale discontinuità esiste per le università laico-statali; il fatto che la Chiesa, in tutta la sua struttura, è già attrezzata per questo lavoro di elaborazione e selezione dal basso. La Chiesa, da questo punto di vista, è un organismo perfettamente democratico (in senso paternalistico): il figlio di un contadino o di un artigiano, se intelligente e capace, e se duttile abbastanza per lasciarsi assimilare dalla struttura ecclesiastica e per sentirne il particolare spirito di corpo e di conservazione e la validità degli interessi presenti e futuri, può, teoricamente, diventare cardinale e papa. Se nell'alta gerarchia ecclesiastica l'origine democratica è meno frequente di quanto potrebbe essere, ciò avviene per ragioni complesse, in cui solo parzialmente incide la pressione delle grandi famiglie aristocratiche cattoliche o la ragione di Stato (internazionale); una ragione molto forte è questa: che molti seminari sono assai male attrezzati e non possono educare compiutamente il popolano intelligente, mentre il giovane aristocratico dal suo stesso ambiente familiare riceve senza sforzo di apprendimento una serie di attitudini e di qualità che sono di primo ordine per la carriera ecclesiastica: la tranquilla sicurezza della propria dignità e autorità, e l'arte di trattare e governare gli altri.
Una ragione di debolezza della Chiesa nel passato consisteva in ciò: che la religione dava scarse possibilità di carriera all'infuori della carriera ecclesiastica, il clero stesso era deteriorato qualitativamente dalle «scarse vocazioni», o dalle vocazioni di soli elementi intellettualmente subalterni.
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