Si può prevedere che le conseguenze di una tale situazione di fatto, restando immutato il quadro generale delle circostanze, possono essere della massima importanza.
La Chiesa è uno Shylok anche piú implacabile dello Shylok shakespeariano: essa vorrà la sua libbra di carne, anche a costo di dissanguare la sua vittima e con tenacia mutando continuamente i suoi metodi, tenderà a raggiungere il suo programma massimo. Secondo l'espressione di Disraeli: «I cristiani sono gli ebrei piú intelligenti, che hanno capito come occorreva fare per conquistare il mondo».
La Chiesa non può essere ridotta alla sua forza «normale» con la confutazione in sede filosofica dei suoi postulati teorici e con le affermazioni platoniche di una autonomia statale (che non sia militante); ma solo con l'azione pratica quotidiana, con l'esaltazione delle forze umane creatrici in tutta l'area sociale.
Un aspetto della quistione che occorre ben valutare è quello delle possibilità finanziarie del Centro vaticano. L'organizzazione sempre piú in sviluppo del cattolicismo negli Stati Uniti dà la possibilità di raccogliere fondi molto vistosi, oltre alle rendite normali ormai assicurate (che però dal 1937 diminuiranno di 15 milioni all'anno per la conversione del debito pubblico dal 5% al 3,50%) e all'obolo di san Pietro. Potrebbero nascere quistioni internazionali a proposito dell'intervento della Chiesa negli affari interni dei singoli paesi, con lo Stato che sussidia permanentemente la Chiesa? La quistione è elegante, come si dice.
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