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      », domanda uno spiritello all'Ojetti, nella persona di «un poeta francese, che è davvero un poeta». L'Ojetti non per nulla è stato alla scuola dei gesuiti; a queste domande ha trovato una soluzione squisitamente gesuitica, salvo che in un aspetto; nell'averla divulgata e resa aperta. L'Ojetti dovrebbe ancora migliorare la sua «formazione morale del carattere» con sanzione e premio divino: queste sono cose che si fanno e non si dicono. Ecco infatti la soluzione dell'Ojetti: «... la Chiesa, fermi i suoi dogmi, sa indulgere ai tempi e ben l'ha mostrato nel Rinascimento [ma dopo il Rinascimento c'è stata la Controriforma, di cui i gesuiti sono appunto campioni e rappresentanti], e Pio undecimo, umanista, sa di quant'aria abbisogni la poesia per respirare, e che ormai, da molti anni, senza aspettare la Conciliazione, anche in Italia la cultura laica e quella religiosa collaborano cordialmente nella scienza e nella storia». «Conciliazione non è confusione. Il papato condannerà, com'è suo diritto; il governo d'Italia permetterà, com'è suo dovere. E Lei, se lo crederà opportuno, spiegherà sulla Civiltà cattolica i motivi della condanna e difenderà le ragioni della fede, e noi qui, senza ira, difenderemo le ragioni dell'arte, se proprio ne saremo convinti, perché potrà darsi, come spesso è avvenuto da Dante al Manzoni, da Raffaello al Canova, che anche a noi fede e bellezza sembrino due lati dello stesso volto, due raggi della stessa luce. E talvolta ci sarà caro educatamente discutere.


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Sul fascismo
di Antonio Gramsci
pagine 418

   





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