Baudelaire, ad esempio, è o non è un poeta cattolico?» «Il fatto è che oggi il conflitto pratico e storico è risolto. Ma nell'altro [«tra assoluto e relativo, tra spirito e corpo», «eterno contrasto che è nella coscienza di ciascuno di noi», dice Ojetti, cosa per cui B. Croce e G. Gentile, non cattolici, «furono contro il modernismo (?), soddisfatti (?) di vederlo sconfitto perché (?) sarebbe stato la cattiva (?) Conciliazione, il subdolo equivoco fatto sacra dottrina»] che è intimo ed eterno [e se è eterno come può essere conciliato?] non lo è, non può esserlo; e l'aiuto che a ciascuno può dare e dà quotidianamente la religione per risolverlo, a noi cattolici [come si può essere cattolici col «contrasto eterno»? Si può essere tutt'al piú gesuiti! ] la religione lo dava anche prima. Pochezza nostra se non siamo riusciti ancora con quell'aiuto a risolverlo una volta per sempre (!?); ma Ella sa che proprio dal continuo risorgere, rinnovarsi e rinfocarsi di quell'eterno conflitto sprizzano e sfavillano poesia ed arte».
Documento stupefacente davvero di gesuitismo e di bassezza morale. L'Ojetti può creare una nuova setta supergesuita: un modernismo estetizzante gesuitico!
La risposta del padre Rosa è meno interessante perché gesuiticamente piú anodina. Il Rosa si guarda bene dal guardare per il sottile nel cattolicismo di Ojetti e in quello dei neoconvertiti. Troppo presto: è bene che Ojetti e C. si dicano cattolici e si strofinino ai gesuiti, forse anzi da loro non si domanderà di piú. Dice bene il Rosa: «Convenienza e moda tuttavia, diciamolo tra noi in confidenza e di passaggio, che è forse un minor male e quindi un certo bene, rispetto a quella convenienza e moda antecedente, di futile anticlericalismo e di gretto materialismo, per cui molti o interessati o timidi si tenevano lontani dalla professione della fede che pure serbavano ancora in fondo all'anima naturalmente cristiana».
| |
Ojetti Croce Gentile Conciliazione Ojetti Rosa Rosa Ojetti Ojetti Rosa
|