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      A parte queste considerazioni, un'altra serie di quistioni si presenta: il movimento corporativo esiste e per alcuni aspetti le realizzazioni giuridiche già avvenute hanno creato le condizioni formali in cui il rivolgimento tecnico-economico può verificarsi su larga scala, perché gli operai né possono opporsi ad esso né possono lottare per diventarne essi stessi i portabandiera. L'organizzazione corporativa può diventare la forma di tale rivolgimento, ma si domanda: si vedrà una di quelle vichiane «astuzie della provvidenza» per cui gli uomini senza proporselo e senza volerlo ubbidiscano agli imperativi della storia? Per ora, si è portati a dubitarne. L'elemento negativo della «polizia economica» ha avuto finora il sopravvento sull'elemento positivo dell'esigenza di una nuova politica economica che rinnovi, ammodernandola, la struttura economico-sociale della nazione pur nei quadri del vecchio industrialismo. La forma giuridica possibile è una delle condizioni, non la sola condizione e neanche la piú importante: è solo la piú importante delle condizioni immediate. L'americanizzazione richiede un ambiente dato, una data struttura sociale (o la volontà decisa di crearla) e un certo tipo di Stato. Lo Stato è lo Stato liberale, non nel senso del liberismo o della libertà effettiva politica, ma nel senso piú fondamentale della libera iniziativa e dell'individualismo economico che giunge con mezzi propri, come «società civile», per lo stesso sviluppo storico, al regime della concentrazione industriale e del monopolio.


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Sul fascismo
di Antonio Gramsci
pagine 418

   





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