(Il fenomeno storico per cui si è formata nella penisola italiana, a ondate, dopo la caduta dei Comuni medioevali e la decadenza dello spirito d'iniziativa capitalistica della borghesia urbana, una tale situazione anormale, determinatrice di stagnazione storica, è chiamato dallo storico Niccolò Rodolico «ritorno alla terra» ed è stato assunto addirittura come indice di benefico progresso nazionale, tanto le frasi fatte possono ottundere il senso critico).
Un'altra sorgente di parassitismo assoluto è sempre stata l'amministrazione dello Stato. Renato Spaventa ha calcolato che in Italia un decimo della popolazione (4 milioni di abitanti) vive sul bilancio statale. Avviene anche oggi che uomini relativamente giovani (di poco piú che 40 anni), con buonissima salute, nel pieno vigore delle forze fisiche e intellettuali, dopo venticinque anni di servizio statale, non si dedicano piú a nessuna attività produttiva, ma vivacchiano con le pensioni piú o meno grandi, mentre un operaio può godere una assicurazione solo dopo i 65 anni e per il contadino non esiste limite di età al lavoro (perciò un italiano medio si maraviglia se sente dire che un americano multimilionario continua ad essere attivo fino all'ultimo giorno della sua vita cosciente). Se in una famiglia un prete diventa canonico, subito il «lavoro manuale» diventa «una vergogna» per l'intiero parentado; ci si può dedicare al commercio tutt'al piú.
La composizione della popolazione italiana era già stata resa «malsana» dall'emigrazione a lungo termine e dalla scarsa occupazione delle donne nei lavori produttivi di nuovi beni; il rapporto tra popolazione «potenzialmente» attiva e quella passiva era uno dei piú sfavorevoli dell'Europa 76. Esso è ancora piú sfavorevole se si tiene conto: 1) delle malattie endemiche (malaria, ecc.
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