Pagina (373/418)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      D'altronde, il solo criterio dell'utilità economica non è sufficiente per esaminare il passaggio da una forma di organizzazione economica ad un'altra; occorre tener conto anche del criterio politico, cioè se il passaggio sia stato obiettivamente necessario e corrispondente a un interesse generale certo, anche se a scadenza lunga. Che l'unificazione della penisola dovesse costare sacrifizi a una parte della popolazione per le necessità inderogabili di un grande Stato moderno è da ammettere; però occorre esaminare se tali sacrifizi sono stati distribuiti equamente e in che misura potevano essere risparmiati e se sono stati applicati in una direzione giusta. Che l'introduzione e lo sviluppo del capitalismo in Italia non sia avvenuto da un punto di vista nazionale, ma da angusti punti di vista regionali e di ristretti gruppi e che abbia in gran parte fallito ai suoi compiti, determinando un'emigrazione morbosa, mai riassorbita e di cui mai è cessata la necessità, e rovinando economicamente intiere regioni, è certissimo. L'emigrazione infatti deve essere considerata come un fenomeno di disoccupazione assoluta da una parte e dall'altra come manifestazione del fatto che il regime economico interno non assicurava uno standard di vita che si avvicinasse a quello internazionale, tanto da non far preferire i rischi e i sacrifizi connessi con l'abbandono del proprio paese a lavoratori già occupati.
      Il Morandi non riesce a valutare il significato del protezionismo nello sviluppo della grande industria italiana.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Sul fascismo
di Antonio Gramsci
pagine 418

   





Stato Italia Morandi