La politica finanziaria della Destra rivolta al pareggio rende possibile la politica «produttivistica» successiva.
«Cosí, ad esempio non si riesce a capire come mai vi fosse tanta abbondanza di mano d'opera in Lombardia nei primi decenni dopo l'unificazione, e quindi il livello dei salari rimanesse tanto basso, se si rappresenta il capitalismo come una piovra che allunga i suoi tentacoli per far sempre nuove prede nelle campagne, invece di tener conto della trasformazione che contemporaneamente avviene nei contratti agrari ed in genere nell'economia rurale. Ed è facile concludere semplicisticamente sulla caparbietà e sulla ristrettezza di mente delle classi padronali osservando la resistenza che esse fanno ad ogni richiesta di miglioramento delle condizioni delle classi operaie, se non si tiene anche presente quello che è stato l'incremento della popolazione rispetto alla formazione di nuovi capitali.» La quistione però non è cosí semplice. Il saggio del risparmio o di capitalizzazione era basso perché i capitalisti avevano voluto mantenere tutta l'eredità di parassitismo del periodo precedente, affinché non venisse meno la forza politica della loro classe e dei loro alleati.
Critica della definizione di «grande industria» data dal Morandi, il quale, non si sa perché, ha escluso dal suo studio molte delle piú importanti attività industriali (trasporti, industrie alimentari, ecc.). Eccessiva simpatia del Morandi per i colossali organismi industriali, considerati troppo spesso, senz'altro, come forme superiori di attività economica, malgrado siano ricordati i crolli disastrosi dell'Ilva, dell'Ansaldo, della Banca di sconto, della Snia Viscosa, dell'Italgas.
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