La tattica della borghesia italiana ha due direttrici: contro le Camere del lavoro, e contro la Federterra, ma la freccia di queste direttrici si origina nella campagna per far fronte sui centri urbani.
La conversione delle forze rurali verso i centri urbani ripete la tattica dello strozzamento della città da parte della campagna.
I raggruppamenti sociali che costituiscono gli elementi operanti nei quadri delle organizzazioni fasciste sono dati in un primo tempo dai rifiuti sociali, in un secondo momento, cioè, dopo l'appoggio del governo Giolitti, dalla piccola borghesia rurale e urbana la quale crede che sia per essa venuto il momento storico di dirigere le sorti d'Italia.
Questo momento coincide con l'allargamento delle basi sociali del fascismo e con la depressione della spinta rivoluzionaria in Italia, l'indice della quale è dato dal movimento per la occupazione delle fabbriche.
Tutte le fasi ulteriori della lotta politica in Italia riflettono attraverso l'azione tumultuosa, contraddittoria del partito fascista, da un lato, le fasi della lotta di classe, dall'altro, il processo di azione e reazione di strati sociali che la borghesia italiana utilizza per la lotta contro il proletariato; processo che si -svolge quasi uniformemente a quello della centralizzazione del capitale in Italia e che ha come conseguenza la predominanza del capitalismo finanziario, agli interessi del quale tutta la politica del fascismo è subordinata.
Cosí, ad un certo momento, il fascismo diviene la forma di organizzazione piú particolarmente chiamata a difendere gli interessi di questa parte della borghesia italiana riuscendo nello [stesso] tempo e a mezzo di particolari forme di organizzazione ad attutire, sia pure in forma relativa, gli interessi disparati della borghesia.
| |
Camere Federterra Giolitti Italia Italia Italia Italia
|