Eppure l'Avanti! sa, come io so, che la Corrispondenza dopo la sua soppressione in Germania, ha ripreso le sue pubblicazioni in condizioni molto difficili e disagiate e che la sua edizione originale, data la difficoltà di ricostruire su due piedi un buon apparecchio per le traduzioni, è quella tedesca e non quella francese.
Quando si è marxisti ortodossi come quelli dell'Avanti! non si può dimenticare il canone piú elementare del metodo storico e quindi del marxismo: la critica delle fonti. Era ed è evidente che io, comunista, non potevo aver scritto che solo i socialisti riformisti e massimalisti corrono dei pericoli se affrontano il fascismo sindacale nel seno delle sue stesse organizzazioni e delle sue agitazioni: era ed è evidente che si faceva, nel mio articolo, non una quistione (meschina) di coraggio personale, ma di politica, di tattica sindacale del partito comunista a differenza del Partito socialista unitario e di quello massimalista.
Cosí non ho scritto: «Di qui si vede il successo completo della tattica adottata dal nostro partito per smascherare davanti alle masse i dirigenti federali, che non erano avari di gesti grandiloquenti contro gli industriali», ma invece: «È da notarsi come abbia avuto pieno successo la tattica applicata dal nostro partito per smascherare dinanzi alle masse i dirigenti sindacali fascisti che facevano la voce grossa contro gli industriali». Unisco copia della edizione tedesca della Corrispondenza (pubblicata il 2 gennaio, prima dell'edizione francese) perché il mio contraddittore, marxista intelligente, si persuada proprio che non si tratta di un nuovo episodio di malafede comunista e neppure di un abile ripiego, suggerito dal diabolico metodo moscovita, per ottenere che sempre gli opportunisti mordano iniquamente la polvere.
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