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      Ci vogliono ancora tre miglia di strada per arrivare a Genazzano, sempre sullo stupendo altipiano che corre lungo il monte di Cave, con la vista continua dell'amena valle del Sacco, ed in lontananza con la vista di Paliano, altra dimora dei Colonna, con il suo castello interamente bianco: sui[16] confini dell'orizzonte da questa strada si scorge inoltre l'antica Anagni, perduta quasi fra le nubi, sulla cima del monte.
      Ad un tratto la strada discende rapidamente e ci conduce in una incantevole regione di collinette e di valli, che si seguono con pittoresca varietà; delle distese di olivi inargentati, dei folti boschi, malinconici, di castagni, dei campi di grano e di granturco, degli orti, delle viti che avvolgono i loro rami da un olmo all'altro, completano il bel quadro. Sulla collina che domina tutto questo paesaggio è situato Genazzano, paese lungo e nero come le rocce su cui è fabbricato. Le sue case sembra quasi che si arrampichino in processione sino alla chiesa di S. Maria del buon Consiglio, il santuario più famoso della campagna latina, o che si rechino, quali vassalli, verso il bel castello baronale dei Colonna, che corona la sommità del monte.
      Una porta merlata dà accesso alla piccola città; appena entrati l'attenzione del visitatore è attratta da un rozzo affresco, dipinto sulla parete di una casa, che rappresenta la "Madonna del Buon Consiglio", sostenuta in aria dagli angeli e circondata da pellegrini dalle cappe adorne di conchiglie e col bastone ricurvo in mano, in atto di venerazione.


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Passeggiate per l'Italia
Volume Primo
di Ferdinand Gregorovius
Carboni Editore Roma
1906 pagine 270

   





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