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      Non dimenticherò mai quel quadro straziante.
      Questo popolo esprime ancora i suoi sentimenti con un'ingenuità primitiva, e si può dire che viva ancora allo stato di natura.
      I rapporti fra i due sessi in questi paesi richiamano sempre alla memoria i costumi orientali. Per principio, gli uomini non devono aver relazione che con gli uomini, e le donne con le donne. Sembrerebbe ridicolo che un marito passeggiasse offrendo il braccio alla moglie; ed una fanciulla crederebbe compromettere la sua reputazione se osasse fermarsi a parlare per strada con[38] un giovane, e peggio ancora se si lasciasse accompagnare da lui. A gl'innamorati non è concesso che il "discorso" vale a dire un colloquio a gesti dalla finestra o sulla porta di casa, il "lenes sub noctem susurri" di Orazio. Sono in uso le serenate con accompagnamento di chitarra; spesso canti pastorali o le note dolenti della cornamusa rompono melodiosamente il silenzio della notte. Il popolo canta in modo meraviglioso dei semplici e lunghi stornelli che accarezzano dolcemente l'orecchio. E' un vero piacere udire nelle vigne le domande e le risposte di due innamorati che, senza tregua, come le cicale nell'estate, levano nell'aria un canto dialogato.
      I matrimoni qui sono molto precoci: spesso un giovane di ventun anno sposa una fanciulla che ne ha quindici appena. Una lunga relazione, quello che dicono qui "fare all'amore" si ritrova più spesso nel popolo che nelle classi agiate e superiori, dove il matrimonio è ordinariamente un affare.


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Passeggiate per l'Italia
Volume Primo
di Ferdinand Gregorovius
Carboni Editore Roma
1906 pagine 270

   





Orazio