Citerò un esempio, di cui sono stato testimonio. Un giovane abate di ventun anni, figlio di una ricca famiglia del luogo, desiderava abbandonare la carriera ecclesiastica e tornare allo stato secolare. Un bel giorno, un frate francescano di Civitella (qui i frati si cacciano in tutti gli affari delle famiglie) andò a trovare la madre[39] del giovane abate e le disse: "Nel paese di Pisciano v'è una fanciulla di circa diciotto anni, che desidera maritarsi; ha mille scudi di dote ed appartiene ad una delle migliori famiglie della contrada. Se consentite a questo matrimonio, parlatene a vostro figlio". Il giovane abate accolse la proposta senza esitare, e, vestito del suo abito ecclesiastico, il domani montò a cavallo e andò a Pisciano per conoscere la ragazza. Si fidanzò subito con lei, e tornato a casa chiamò un sarto per farsi trasformare la sottana in un abito secolare; la sorella cucì in tutta fretta un paio di calzoni grigi per il giorno delle nozze, e siccome gli mancava una sottoveste, la madre mi fece chiedere in segreto di prestargliene una. Così vestito si presentò una seconda volta alla fidanzata nella casa di un contadino, dove il contratto di matrimonio fu subito firmato. Tre settimane dopo la sposa arrivò in una vettura, recando seco due grossi sacchetti pieni di monete, e tosto si celebrarono le nozze! Lo sposo prima della cerimonia non aveva visto che due volte, e ciascuna volta per pochissimo tempo, la compagna di tutta la sua vita. Fu preparata loro nella casa dei genitori del giovane una cameretta, o, per essere più precisi, non vi si pose che un letto colossale, e niente mutò nell'esistenza di quella gente.
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