Un sentiero tortuoso, praticabile a cavallo, ma spesso ripido e scosceso per essere scavato nella roccia calcare, che lo rende molto sdrucciolevole, conduce ad Anagni attraverso la campagna deserta.
Ho fatto questa strada a cavallo, insieme con un contadino della campagna romana, che avevo preso per guida, in una splendida giornata di settembre, che rimarrà[69] sempre fra le più belle delle peregrinazioni da me fatte per la Saturnia tellus, tanto la vista di quelle contrade selvagge e di quei monti maestosi era superba. La collina di Paliano scende dolcemente verso il fiume, mentre dalle altre parti cade a picco; essa è interamente coltivata a viti; sulla cresta, che noi seguivamo, crescono folti cespugli di lentisco, fragole e mirto, ciò che mi ha sorpreso, perchè il mirto preferisce di solito le coste e l'aria marina. Sulla collina miseri coloni abitano in capanne di paglia a forma di cono, come se ne vedono per tutta la campagna romana.
Passando per questa rustica colonia la strada giunge ad un monastero, che sorge solitario fra verdi boschi di elci, castagni ed olmi: si chiama S. Maria di Paliano. Quindi bisogna attraversare per l'unico ed angusto sentiero la foresta che circonda tutta la collina. La discesa è così ripida, che difficilmente si riesce a farla a cavallo. Giunti in fondo, si trova una pittoresca e selvaggia pianura, che si stende fra la collina di Paliano e quella di Anagni. Qua e là si vedono disperse delle solitarie fattorie di pietra scura o qualche mulino presso un torrente che taglia il sentiero.
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