Nella facciata posteriore del palazzo sono notevoli gli ornati architettonici del cornicione e le sue finestre, adorne di colonnette di stile moresco, simili a quelle che si vedono a Rovello, sopra Amalfi.
Il palazzo municipale si è salvato dalla rovina medioevale, ed è qui, con la casa Gigli, il principale monumento del passato. La casa Gigli, un piccolo fabbricato che appartiene certamente al secolo XIV, mi ha ricordato le case di Palermo: essa è quadrata, con un tetto piatto ed un portico. Questo consiste in due arcate rotonde sostenute, al punto in cui si riuniscono, da una sola colonna; sotto di esso si trova una scala esterna di pietra, che porta nell'interno; questa architettura è ripetuta nell'unica finestra, del pari ad arco tondo, con una colonnetta nel mezzo. Sugli archi corre una piccola cornice ondulata, semplice ed armoniosa; sopra il tetto sono vasi di fiori che danno all'edificio un carattere grazioso e tutto meridionale.
Dopo aver visitato questa casa, mi son seduto sopra un banco di pietra che stava lì di fronte e mi sono accinto a farne uno schizzo nel mio album: sono stato subito circondato da molti cittadini, e nel vederli soddisfatti di ciò che stavo facendo, ho compreso che quel monumento del passato[76] ispirava loro un sentimento di orgoglio patriottico. Si son lagnati però meco amaramente di quei quattro papi, loro compatriotti, che sì poco avevano fatto per la loro città natale, non provvedendola neppure di un acquedotto. E' questo veramente per gli abitanti di Anagni un grave danno: essi non hanno altr'acqua da bere che quella delle cisterne, che mi è parsa molto cattiva; e d'altra parte non sarebbe possibile costruire un acquedotto senza enormi spese, perchè bisognerebbe portarvi l'acqua da monte Acuto, facendole attraversare una larga valle.
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