Si nota subito che essi appartengono ad epoche diverse, perchè, mentre alcuni dei soggetti biblici che vi sono rappresentati sono di[79] un rozzo stile bizantino, altri presentano i caratteri di un'arte più avanzata, e vi sono pure alcune belle e graziose figure, particolarmente quelle dell'adorazione della Croce, che sembrano dell'epoca di Cimabue.
In questa cripta è la tomba di S. Magno, patrono della cattedrale, ed un'antica iscrizione ci fa sapere che nel 1231 lo stesso maestro Cosma fu incaricato di rinnovare la tomba del martire. Così questa famiglia di artisti, che ha arricchito Roma di tante opere preziose, recava pure il suo artistico tributo nei paesi della campagna romana.
Anche nella cappella del coro, nella navata posteriore, esiste un monumento eseguito dai Cosmati, un antico tabernacolo gotico, poggiato sopra un sarcofago di marmo, la cui forma ricorda a prima vista la tomba del vescovo Consalvo, eretta nel 1298 da Giovanni, figlio di Cosma, in S. Maria Maggiore di Roma. Non v'è dubbio che anche questo tabernacolo sia opera sua, ed anteriore solo di quattro anni, perchè l'iscrizione dice:
IN ISTO TUMULO REQUIESCUNT OSSA D. PETRI EPISCOPIQUI NUTRIVIT D. BONIFACIUM PAP. VIII. ITEM SUBTUS
OSSA D. GOFFREDI CAJETANI COMITIS CASERTANI.
ITEM OSSA D. JACOBI CAJETANI HIC RECONDITA KAL. AUGUSTIANNO D. MCCXCIIII.
Sul sarcofago semplicissimo, che racchiude le ossa di questi membri della famiglia[80] Gaetani, si scorgono le loro armi, ma senza l'aquila, componendosi lo stemma dei Gaetani ordinariamente di uno scudo diviso in due campi, in uno dei quali sono due strisce serpeggianti, nell'altro un'aquila.
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