Ho cercato in Anagni il luogo dove si svolse questo dramma, che pose fine, con Bonifacio VIII, alla potenza universale del papato, fondata da Gregorio VII: ma il palazzo Gaetani è stato distrutto da molto tempo, e quello a cui ora gli abitanti di Anagni danno tal nome, è un edificio moderno del marchese Traetti, che sorge sulle fondamenta di quello stesso palazzo, sul margine della collina, non lontano dal duomo, col quale mi fu detto che l'antico palazzo avesse comunicazione. Nel cortile esistono ancora antiche mura della residenza di Bonifacio VIII, e dietro l'attuale edifizio sono le rovine grandiose di un'antica loggia, di cui rimangono ancora tre grandi archi, appoggiati alla collina. Ai piedi di questa sorge una grande muraglia di antica costruzione, che mi si è[86] detto essere un avanzo delle stalle di Bonifacio VIII.
Trovai anche qui, come altrove, che il presente ha maggior diritto alla nostra attenzione che non il passato, perchè alla vista dello stupendo paesaggio che si stendeva dinanzi ai miei occhi dimenticai subito la storia di Bonifacio. Di lassù si scorge una selvaggia regione sassosa, di aspetto severo, sulla quale sorge solitario un tempio dorico, di costruzione moderna, che è il camposanto di Anagni. Più in là si leva maestoso il bruno monte Acuto. Salendo per pochi passi la collina si scorge alla distanza di sei miglia al più una rupe grigiastra e selvaggia, sulla quale, in triste abbandono, sorge un cupo villaggio. "È Fumone!" mi disse una donna che passava; e soggiunse con disprezzo: "Quando Fumone fuma la campagna trema". Non avendo compreso questo proverbio, gliene chiesi il senso, ma la donna non mi seppe rispondere che questo: "Guardate, guardate come è misero!
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