La[95] tranquillità tutta campestre, la mancanza completa di movimento commerciale, la solitudine che regna su quasi tutte le case, danno al paese un'impronta tutta medioevale, mentre qua e là tronchi di colonne, avanzi di sepolcri, frammenti marmorei, coperti d'iscrizioni romane, ricordano l'antichità classica.
Mi posi a sedere in una piccola piazza quadrata, che dà sulla campagna da dove si gode lo splendido panorama del paese dei Volsci, e non tardai a provare un senso di profondo benessere. Guardavo le donne che si affollavano intorno ad un'antica cisterna medioevale, calando giù, l'una dopo l'altra, il loro secchio di latta legato ad una corda; lavoro assai noioso e faticoso, ma inevitabile, perchè a Ferentino, come in quasi tutte le città del Lazio, mancano fontane. Spesso in queste regioni il viaggiatore dura fatica a scuotersi da quel torpore, da quella pigra contemplazione a cui lo invitano il caldo estivo e l'alta quiete che lo circonda. In quella strana e pur familiare solitudine si ridestano sensazioni già altra volta provate, e ciò che giace in un lontano passato ritorna con dolcezza alla mente come avvolto nell'ombra.
Uno sguardo ad una iscrizione romana vicino a me bastò a richiamarmi alla realtà ricordandomi l'intenzione che avevo[96] di visitare le antiche mura di Ferentino. Come molte città del Lazio essa era in origine circondata da mura ciclopiche e sul punto più alto della collina sorgeva la rocca ugualmente fortificata. Non fa meraviglia che sussistano ancora notevoli avanzi di quelle opere gigantesche, frutto di una civiltà, della quale non si hanno altri ricordi, ma che dovette essere straordinariamente avanzata; reca piuttosto stupore che costruzioni di tal fatta abbiano potuto essere in parte rovinate.
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