Pagina (82/270)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      La sola vista di queste mura, che possono sostenere il paragone con le più gigantesche dell'Egitto, basta a compensare ampiamente della fatica del viaggio.
      L'antica rocca di Alatri (chiamata ora "Civita" quasi città per sè stessa) è sulla collina più elevata, attualmente vicino al duomo, giacchè, come a Ferentino, la cattedrale e il vescovato si appoggiano alla vetusta fortezza. Questa collina, sulla cui cima spianata si erge il duomo, è intieramente circondata, sostenuta e quasi rivestita di mura ciclopiche, alte da 80 a 100 piedi. Allorquando mi trovai dinanzi a quella nera costruzione titanica, conservata[107] in ottimo stato, quasi non contasse secoli e secoli, ma soltanto anni, provai una ammirazione per la forza umana, assai maggiore di quella che mi aveva ispirata la vista del Colosseo. Perchè in un periodo di maggiore cultura, con mezzi meccanici ben superiori, si capisce come si siano potuti edificare il Colosseo, le Terme di Caracalla e di Costantino; senza chiedere troppo alla forza degli uomini, perfino le mura di Dionigi a Siracusa, e perfino le opere più grandi che in questo genere io abbia mai veduto fin qui non destano tanta meraviglia.
      Qui vediamo dinanzi a noi mura colossali di cui ogni pietra non è un grosso pezzo quadrato, ma un vero macigno di forma irregolare, e se ci domandiamo meravigliati con quali mezzi si siano potuti collocare tali massi gli uni sugli altri, si arriva ancor meno a comprendere come sia stato possibile incastrarli gli uni negli altri, in modo da non lasciare il minimo interstizio, producendo l'effetto di un gigantesco mosaico lavorato con la massima precisione.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Passeggiate per l'Italia
Volume Primo
di Ferdinand Gregorovius
Carboni Editore Roma
1906 pagine 270

   





Egitto Alatri Ferentino Colosseo Colosseo Terme Caracalla Costantino Dionigi Siracusa