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      Del resto, non essendovi nei dintorni alcuna traccia di vulcani, potrebbe essere giusta l'opinione di alcuni che suppongono che il pozzo fosse una caverna di cui sia sprofondata la volta.
      Mi staccai con dispiacere da questo meraviglioso fenomeno immaginando con desiderio il meraviglioso spettacolo che esso deve offrire di notte, quando la luna č sospesa su quelle montagne deserte ed i suoi pallidi raggi illuminano le pareti della fonte penetrando tra le piante del magico bosco.
      I pastori guidarono me ed il mio compagno per sentieri sassosi, finchč giungemmo[122] alla strada mulattiera che conduce alla Certosa di Trisulti. Quest'abbazia tanto famosa doveva essere distante circa un miglio tedesco e non si vedeva ancora ma ci additarono lassų, in cima alla montagna che avevamo dinanzi, la scura linea di un bosco di quercie, dietro al quale si trovava un podere, vero modello di coltura alpestre. Ricordo pochi paesaggi montuosi pių belli e d'aspetto pių selvaggio di quello che traversavamo allora. Ora lo sguardo si sprofondava gių in un vertiginoso abisso in fondo al quale rumoreggiava il Cosa, ora si elevava alla splendida catena di monti, fra i quali spiccava gigantesca la piramide del Monna spingendo la sua cima verso il cielo.
      Seguitammo a scendere e dopo una mezz'ora di cammino, reso molto malagevole per dover girare le grigie roccie, che poste sulla strada come sentinelle sbarravano il passo, giungemmo al torrente che si č aperto la via tra due montagne e tuonando precipita le sue acque spumeggianti attraverso le nere gole.


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Passeggiate per l'Italia
Volume Primo
di Ferdinand Gregorovius
Carboni Editore Roma
1906 pagine 270

   





Certosa Trisulti Monna